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Papa Francesco non è papa e non lo è mai stato: è un antipapa. Benedetto XVI infatti non ha mai formalmente e regolarmente abdicato, bensì solo rinunciato all’esercizio delle sue funzioni di Papa della Chiesa Cattolica Romana. Nel 2013, non essendo il papa né morto né abdicatario, il conclave che elesse Jorge Mario Bergoglio come Sommo Pontefice era illegittimo in quanto non convocabile. Di conseguenza, sul piano giuridico-formale ma anche su quello spirituale-sostanziale nella prospettiva cattolica, tutto il pontificato di Bergoglio è illegittimo, incluse le sue innovazioni dottrinali e le sue nomine di nuovi cardinali. Un nuovo conclave, essendo nel frattempo deceduto Joseph Ratzinger ed essendo lo stesso Bergoglio in gravi condizioni di salute, potrebbe eleggere solo un altro antipapa a meno che non vi partecipino esclusivamente i cardinali nominati prima del 2013, da Benedetto XVI o da Giovanni Paolo II. La questione, fatta emergere in particolare dalla poderosa inchiesta giornalistica di Andrea Cionci e condensata poi nel libro “CODICE RATZINGER”, si sostanzia in particolare nella differenza in diritto canonico tra il termine latino munus e il diverso termine ministerium, indicanti il primo la carica di papa e il secondo il suo esercizio. Ratzinger nel 2013 rinunciò solo al ministerium e non al munus, volutamente creando una situazione di “sede impedita” in modo da rendere radicalmente illegittimo il pontificato del suo successore, già ventilato da anni da parte della fazione opposta a quella di Ratzinger in seno alla Chiesa. Un caso mondiale, eppure disconosciuto dai media mainstream ed ignorato da gran parte dell’opinione pubblica, nonostante le sue gravissime ricadute sul piano politico, sociale, religioso e spirituale.

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