Un team di ricerca costituito dal prof. Corrado Malanga, dal dottore di ricerca Filippo Biondi e dal dottor Armando Mei, coadiuvati per la parte comunicativa da Nicole Ciccolo del canale @EXPEDITIONNicoleCiccolo , ha annunciato lo scorso 15 marzo in una conferenza stampa ed il giorno successivo 16 marzo in una conferenza divulgativa davanti a circa 900 persone la scoperta di enormi strutture artificiali che scendono per centinaia di metri al di sotto della Piramide di Chefren nella Piana di Giza in Egitto. Una rivelazione sensazionale e clamorosa basata sull’utilizzo del SAR, radar ad apertura sintetica. A questo annuncio in conferenza seguirà la pubblicazione di uno studio scientifico. Intanto la notizia sta facendo il giro del mondo sia via social che su mezzi di informazione ufficiali come testate giornalistiche, tranne in Italia dove la scoperta è stata subito ignorata o al più attaccata con pregiudizio: è il caso di @geopop che, prima con un articolo e poi con un video, ha bollato il tutto come “fake news” fornendo una spiegazione di tale opinione. Ma la spiegazione risulta poco convincente, non supportata da un procedimento scientifico e condita appunto da pregiudizi ideologici e meccanismi di comunicazione mirata. Il video ha raggiunto le tendenze di YouTube finendo per rappresentare una “verità” per centinaia di migliaia di persone, probabilmente ignare del reale contenuto della scoperta del progetto Khafre.
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